

Volete costruire una pergotenda sul vostro terrazzo? Installatela pure, tanto non è necessario il permesso di costruire.
Ci sono ottime notizie per tutti coloro che desiderano montare liberamente una pergotenda sul proprio terrazzo.
Infatti, in seguito a una controversia, l’11 aprile 2014, il Consiglio di Stato ha pronunciato una sentenza che ribadisce la legittimità di installazione di pergotende, o di strutture ad esse assimilabili, senza bisogno di permessi specifici da parte del Comune.
In seguito a tale sentenza, è possibile in altri termini installare una pergotenda sul proprio terrazzo senza rischiare di commettere abusi.
È un caso molto interessante, che costituisce un prezioso precedente.
Per questo, abbiamo voluto riportarlo qui, nelle sue linee fondamentali, certi che possa essere utile in moltissimi casi analoghi.
Il contenzioso che ha portato alla sentenza è il seguente…
Nel 2012, la proprietaria di un appartamento a piano terra, aveva fatto realizzare sul suo terrazzo una struttura in legno, costituita da quattro traverse dotate di binari di scorrimento per un telo in PVC (di circa 15 mq).
La struttura era alta 2,80 metri (nel suo punto massimo) e si ancorava al balcone sovrastante. Era, inoltre, dotata di una copertura di 4 mq adibita a riparo del telo in PVC retraibile. Dopo non molto tempo dalla realizzazione, il Comune ordinò la demolizione dell’intera struttura, imputando alla proprietaria la mancanza del permesso a costruire o, in alternativa, della DIA (documenti che il Comune stesso avrebbe dovuto erogare o acquisire prima dell’inizio delle attività).
Il contenzioso fu immediatamente affidato, attraverso un ricorso da parte della donna cui veniva imputato l’abuso, al T.A.R, che già in una prima sentenza sostenne che la struttura in questione potesse esse assimilata alla categoria delle pergotende e che, come tale, secondo la circolare di Roma Capitale n. 19137 del marzo 2012, sarebbe dovuta rientrare nella libera attività edilizia. Però, nella fattispecie, sempre secondo il T.A.R., la struttura stava modificando in maniera significativa i prospetti del fabbricato, rendendo pertanto necessaria la richiesta di un permesso a costruire da parte del Comune o, in alternativa, delle presentazione di una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA).
La proprietaria della struttura, di rimando, attraverso la sua difesa, ha proceduto ad impugnare la sentenza in primo grado davanti al Consiglio di Stato, sottolineando che i pali di sostegno della struttura non prevedevano ancoraggio al pavimento (circostanza che la rendeva facilmente amovibile) e che se, come da sentenza, la struttura fosse stata classificata come pergotenda, poteva essere decretata legittima in virtù della già citata circolare di Roma Capitale del 2012.
La circolare dice infatti, testualmente, in riferimento alla categoria: “la struttura di arredo, installata su pareti esterne dell’unità immobiliare di cui è ad esclusivo servizio, costituito da struttura leggera e amovibile, caratterizzata da elementi in metallo o in legno di esigua sezione, coperta da telo anche retrattile, stuoie in canna o bambù o materiale in pellicola trasparente, priva di opere murarie e di pareti chiuse di qualsiasi genere, costituita da elementi leggeri, assemblati tra loro, tali da rendere possibile la loro rimozione previo smontaggio e non demolizione”.
Con una sentenza dell’11 aprile del 2014 (n. 1777), ha dichiarato la totale legittimità della struttura, in virtù della mancanza di ancoraggio degli elementi di sostegno al pavimento e della sua conseguente facile amovibilità, che la rendeva tale da essere considerata alla stregua di una struttura provvisoria. Inoltre, sempre secondo la sentenza, la struttura non comportava nessun tipo di aumento di volume del corpo edilizio, né modifiche sostanziali della superficie coperta della facciata e non poteva dunque ritenersi tale da comportare la modificazione, anche parziale, del corpo edilizio.
L’opera realizzata dalla proprietaria contestata è stata qualificata, secondo la sentenza definitiva, come arredo esterno ai fini del riparo e della protezione, nell’ottica del miglioramento funzionale dello spazio abitativo e, quindi, tale da essere considerata un intervento di manutenzione non subordinato a titoli abilitativi di sorta. Questo caso, assieme ad altri casi affini, mostra con grande chiarezza la natura accessoria della pregotenda, che può essere a tutti gli effetti ritenuta un intervento di libera manutenzione funzionale che, in quanto tale, non necessita in generale di permessi edilizi. Chiunque voglia montare una pergotenda sul terrazzo della propria casa indipendente può, alla luce di quanto riportato, considerarsi libero di procedere senza che questo possa essere ritenuto un intervento abusivo.
NB. Naturalmente, però, se si ha a che fare con un edificio condominiale sarà necessario seguire le normative comunali in merito e interpellare i condomini, per ottenere approvazione, durante l’assemblea condominiale.
Da quanto abbiamo visto, è possibile installare una tenda o pergotenda sul proprio terrazzo in tutta serenità e chiunque lo desideri potrà affidarsi all’esperienza e alla serietà di Lodi in Tenda, azienda leader a Lodi e nel milanese nella vendita e installazione di tende da sole, coperture esterne e serramenti per porte e finestre.
Lodi in Tenda offre una gamma completa di prodotti dei migliori marchi, con un’attenzione costante alla qualità, alla resistenza e all’innovazione, senza trascurare le più eccellenti soluzioni di design per le tende da sole.
La scelta è davvero ampia: oltre alle pergotende, presso Lodi in Tenda, è possibile trovare tende da sole di tipologie molto varie, tra cui tende da sole semplici, a cappottina, a caduta, a bracci estensibili, a scorrimento orizzontale e ad attico.
Per ogni necessità di spazio e copertura, sarà possibile trovare una soluzione adatta e specifica.
Tutte le tipologie sono, inoltre, declinate in un’ampia scelta di modelli, fantasie e colori, per personalizzare al meglio il proprio terrazzo secondo gusti e preferenze.
Le tende a bracci estensibili, ad esempio, offrono grande adattabilità e versatilità e possono essere direzionate o accorciate a seconda dei periodi dell’anno, con una ricaduta notevole nel risparmio energetico durante i mesi estivi, grazie alla funzione di schermo dai raggi solari.
Sono poi disponibili soluzioni più moderne a motore, che semplificano il movimento del telaio, rendendo ancora più semplice l’adattamento della tenda a seconda delle mutevoli necessità di copertura dello spazio esterno.
In virtù del miglioramento energetico dell’edificio nel quale sono installate, la Legge di Stabilità del 2017 ha introdotto detrazioni fiscali a vantaggio di tutti coloro che monteranno tende da sole, fino a una quota del 65% sulla spesa complessiva.
Non solo l’installazione di tende da sole e pergotende è, dunque, assolutamente legittima, ma è perfino considerato un modo sostenibile e del tutto eco-compatibile per contribuire al risparmio delle risorse.